Per un mondo libero e privo di ogni sfruttamento, siamo anarchic* e orgoglios* di esserlo.
In seguito ai fatti avvenuti ieri in Corso Giulio Cesare a Torino, vorremmo proporre alcune riflessioni generali sugli ideali anarchici e sui diversi metodi di lotta. Infine vorremmo riflettere anche sui motivi per cui la repressione del dissenso, sia politico, sia la spontanea espressione di malessere da parte di chi non arriva a fine mese, stia raggiungendo un livello di violenza senza precedenti.
Gl* anarchic* arrivano all’attenzione mediatica solamente per fatti violenti. E ogni minima perturbazione dell’ordine sociale che li vede coinvolti, si trasforma in un fatto smisurato e in una incredibile canea mediatica. Bombe, piste anarchiche, black bloc, manifestazioni violente, losche azioni di ancor più loschi figuri ecc. Come mai? Forse gl* anarchic* sono dei pazzi, violenti e completamente incuranti di tutto? Questo viene da pensare leggendone sui giornali. Eppure non è così.
Innanzitutto “gli anarchici” sono sempre da considerarsi come un insieme di individui, uniti da uno stesso ideale di libertà e di giustizia sociale, ideale che ognun* decide di perseguire con i metodi che più gl* sono congeniali. A riprova di questo le molte iniziative di sostegno popolare e le manifestazioni antimilitariste, come quella dello scorso novembre in cui si denunciava proprio la folle spesa per gli armamenti, ai danni di settori vitali per le persone, come la sanità pubblica (https://www.pressenza.com/it/2019/11/manifestazione-antimilitarista-ieri-a-torino/). Cos’altro? Le lotte a difesa dell’ambiente, i gruppi di acquisto solidali, le iniziative artistiche, il lavoro informativo ed editoriale, le battaglie transfemministe e per la libertà di scelta, la lotta contro il razzismo, i confini e le frontiere: linee immaginarie su cui migliaia di persone perdono la vita, nel Mediterraneo e non solo. E poi la lotta contro l’Isis, al fianco della resistenza in Kurdistan, l’antifascimo, la difesa dell’abitare, le reti di scuole libertarie e persino le attività solidali durante l’emergenza sanitaria in atto, con iniziative autogestite in ogni città per spesa a domicilio, collette alimentari e sportelli medici gratuiti (uno dei tanti esempi: https://circoloberneri.indivia.net/comunicati/colonna-solidale-informazioni-utili).
Come mai allora una manciata di persone – anarchiche e non – che urlano per strada diventano immediatamente un problema nazionale di ordine pubblico che richiede l’intervento persino dell’esercito?
E quando in strada dovremo scendere tutti, per la salute pubblica, per i tagli alla scuola, per i salari e le condizioni di lavoro, cosa succederà?
Questa situazione di emergenza ha già visto l’attuazione di forme di controllo e di repressione molto invasive. Tali episodi che oggi vengono legittimati per l’emergenza sanitaria rischiano di continuare ben oltre la quarantena, mettendo a rischio tutte quelle libertà che ci rendono umani, e per cui intere generazioni hanno combattuto.
Perchè gli stati si oppongono con tutta questa forza contro gl* anarchic*? Di che cosa hanno paura?
Gli stati da sempre reprimono gl* anarchic* perchè l’idea anarchica non mette solo in dubbio l’apparato di dominio statale ma propone delle reali alternative, che se solo entrassero nel dibattito pubblico, potrebbero incrinare i rapporti di dominio che reggono questa società. L’ideale anarchico critica il monopolio statale della violenza e il controllo della popolazione attraverso la delega, proponendo valide realtà alternative; per questo mina le basi dell’apparato statale e quindi non può essere accettato o assorbito da nessuna classe politica: sarebbe per loro un atto anticonservativo. Per questo da sempre l’informazione pubblica nasconde l’ideale anarchico dietro ad un’immagine dalle tinte fosche di pura e insensata violenza, perchè tale immagine allontana le persone dalla curiosità di capire cosa sia realmente la lotta libertaria. La nostra lotta infatti non si limita alla critica della realtà attuale ed anzichè essere meramente distruttiva è altamente creativa, perchè immagina e costruisce un nuovo modello di realtà, un nuovo modello di relazione tra gli individui, fondato sull’appoggio reciproco, sull’autogestione, sulla libera autodeterminazione degli individui, sull’idea di società senza frontiere, senza eserciti, senza prigioni, abolendo le gerarchie e lottando contro ogni forma di sfruttamento dell’uomo sull’uomo.
Questa varietà di temi e di declinazioni dell’ideale libertario si accompagna ad una ugualmente ampia varietà di metodi e di approcci, dalle pubblicazioni accademiche all’azione diretta, dagli episodi individuali di sabotaggio, ai presidi informativi, dai comizi improvvisati all’espressione artistica (tanto per fare un esempio, De André era dichiaratamente anarchico e i suoi testi lo rispecchiano chiaramente). Appare chiaro che chiunque si ritenga anarchic* avrà preferenze di metodi e di contenuti e deciderà quali lotte siano più urgenti e come portarle avanti. In ogni caso non è ammissibile la strumentalizzazione che il potere costituito opera nei confronti degli anarchici, prendendo ogni singolo – per quanto minimo – episodio di disordine come opportunità per creare diffidenza e iniziare campagne di odio e paura sui media.
Esprimiamo solidarietà all* comapgn* che sono stat* arrestat* per aver espresso il loro dissenso, e a tutt* lu compagn* di ogni lotta in prigione e in regime di libertà ridotta. E ribadiamo che la vera violenza è quella perpetrata ogni giorno dagli stati con l’arroganza delle camionette militari in strada, con la repressione dei manganelli, con le scellerate decisioni di tagliare sulla sanità in favore di spese militari inutili e mortifere. A mettere a repentaglio la salute pubblica non sono gli occupanti di Corso Giulio Cesare a Torino ma i governi. Sono loro che hanno chiuso i reparti negli ospedali reputandoli degli “sprechi di denaro”. Sono loro che hanno continuato a mandare la gente a lavorare, anche quando era a tutt* chiara la gravità della situazione. Sono loro che continuano a fare multe invece di tamponi. Con 1 giorno di spesa militare (80 milioni) si potrebbero coprire le spese annue di 90mila posti letto. Chi sono i veri criminali?
Per un mondo libero e privo di ogni sfruttamento, siamo anarchic* e orgoglios* di esserlo.