ERBE SELVATICHE – RISOTTO

Spuntano le prime spontanee commestibili! Queste quattro sono facili da riconoscere e crescono ovunque, persino in città.

LUPPOLO – anche detto LAVERTIN in Piemonte – proprio la nobile pianta della birra, parente prossima della canapa. Vive fino ad 80 anni e cresce che è una meraviglia negli incolti, al bordo delle strade, nei cortili e sui ruderi. In inverno la parte aerea secca, ma alle prime avvisaglie di primavera spuntano i teneri germogli, che si allungano in cerca di un supporto a cui avvilupparsi. Si possono mangiare sbollentati e conditi, spadellati con olio aglio e peperoncino, in frittate, zuppe, risotti e ripieni di torte salate o pasta.

ORTICA – rustica e pungente, le piante più vecchie e robuste non perdono vitalità neanche in inverno, le altre ributtano appena arrivano le prime giornate di sole. Ama i terreni acidi, è depurativa e piena di ferro, oltre che di astio, motivo per cui la amiamo senza riserve. Si coglie la cimetta tenera.

ROVO – Si, proprio quello delle more. I germogli teneri sono commestibili, sia crudi sia cotti. Vanno bene anche in insalata, ma bisogna apprezzarne il gusto particolare.

TARASSACO – o DENTE DI LEONE o PISACAN – le foglie si mangiano crude in insalata, o come verdura. Si possono anche cogliere i boccioli quando sono ancora chiusi e raso terra tra la rosetta di foglie e metterli sotto sale come i capperi.

Fate di tutto un bel cestino. Le erbe andranno poi sciacquate e asciugate.

Dopo averle ben asciugate, tritate grossolanamente col coltello tutto insieme.

Per fare il risotto come al solito: soffritto come vi piace (a noi piace cipolla, carota, zenzero e peperoncino, forse qui ci avevamo messo anche qualche fungo), riso da tostare nel soffritto e sfumare col vino (ma anche con la birra viene particolare).

E poi via con le erbe!

La cottura prosegue con brodo di verdura caldo, mescolando gentilmente. Siccome noi siamo un po’ casinari e cuciniamo a braccio, ci piace anche aggiungere degli avanzi della cena (fagioli e cavolo in questo caso), ma attenzione, per la buona riuscita della ricetta si può fare SOLAMENTE se sono conservati in un piatto che raffigura un Napoleone ridicolo.

Rispettate i tempi di cottura del riso e coccolate un po’ i gatti o gli umani o i cani o voi stessu durante l’operazione.

Spegnere quando il riso è ancora al dente e mantecare. Se non volete mantecare con la margarina perchè “i vegani gne gne gne” sappiate che la Ciccipolla SA DOVE TROVARVI.