Frittazza di luppolo + contorno

Oggi sveliamo un altro arcano segreto dell’ormai passata era geologica nota come Apericene.

La frittazza di luppolo, ovvero la frittata fatta con la farina di ceci, che non mi piace chiamare farifrittata perchè sa di cosa farinosa e polverosa e non è così.

Partiamo dal luppolo, ormai noto ingrediente primaverile della cucina micciana. A differenza di molte altre erbe spontanee, le cime di luppolo sono più gustose, croccanti e fragranti quando sono più grosse. Di quanto ho raccolto ho quindi tritato le parti più piccole, mentre le cime lunghe le ho tenute per guarnire la frittazza.

FRITTAZZA:

Per una buona frittazza bisogna rispettare la proporzione tra farina di ceci e acqua, che è di 1:3 IN PESO, esattamente come per la farinata.

– 80 g di farina di ceci
– 240 g di acqua
– un pizzico di sale
– un giro d’olio

L’impasto è liquido e mescolandolo con la frusta eliminate la maggior parte dei grumi, se ne resta qualcuno non è una tragedia si dissolvono in cottura. Per un risultato super si può far riposare qualche ora o una notte, ma anche fatto sul momento dà il suo porco risultato. Aggiungiamo poi la parte di luppolo tritata.

Versiamo l’impasto in una padella con olio caldo. Di olio ce ne va abbastanza, non deve friggere ma comunque la farina di ceci ha bisogno di grassi. Il fornello è medio e il fuoco è al minimo.

Dopo aver accomodato uniformemente la frittazza aggiungiamo i luppoli grandi e gustosi sopra, si cuoceranno senza problemi. Copriamo col coperchio e lasciamo cuocere circa 10 minuti.

Quando la frittazza si stacca agevolmente dalla padella scuotendola e la superficie è ben rappresa, si può girare con l’aiuto di un piatto. La seconda parte di cottura si fa senza coperchio, scuotendo ogni tanto la frittazza e quando fa un bel rumore sabbioso e sfrigolante di croccante è pronta per essere rigirata direttamente in un piatto.

Mannaggiando al vapore che non permette di godere in foto della superba croccantezza dei luppoli, possiamo fare un contorno di spinaci freschi e ortiche, nella stessa padella perchè non è il caso di lavare poi troppi piatti. Soffriggere uno spicchio d’aglio, dei peperoncini, e poi mettere gli spinaci freschi o sbollentati in padella insieme ad un po’ di cimette di ortica.

Salare, coprire e far appassire a fuoco basso, volendo si può sfumare con un po’ di vino per un gusto più robusto, o se no il vino potete bervelo tutto voi. Sempre a piacere, si può aggiungere già nel soffritto qualche oliva e cappero o pomodori secchi, o tutto quanto insieme, o qualunque altra cosa vi passi per la testa. Tranne i gatti e i cocci di vetro, che anche no.

Quando si è tutto appassito girate un po’, e finite la cottura senza coperchio per non far rammollire tutto, la verdura è buona quando ha un po’ di consistenza!