Punto info – contro galere e CPR

Sabato 17 maggio ore 10, giardini della resistenza – Asti.

In un clima di guerra e repressione è importante condividere le lotte fuori e dentro le galere e i CPR, contro la narrazione unilaterale che ne fanno giornali e tv. Perchè davanti ad una realtà sempre più mortifera e violenta c’è chi continua a non abbassare la testa, chi decide di non subire e lotta per la libertà.

Dopo le rivolte che hanno infiammato il CPR di Torino approfittiamo di questo momento in città per fare un punto di raccolta beni di prima necessità per i detenuti.

I CPR sono i lager della democrazia, ogni gesto di calore e solidarietà verso chi cerca di distruggerli è il minimo che possiamo fare ed è necessario.

Lista (NO METALLO, NO PLASTICA RIGIDA, NO VETRO!)

Abbigliamento uomo (mutande, calze, magliette, pantaloncini, ciabatte, scarpe, tute)
Shampoo
Dentifricio

Frutta secca
Datteri
Pan bauletto
Merendine
Biscotti
Zucchero
Caffè solubile in cartone

Le Parole di un Detenuto

Queste parole appartengono a una lettera che ci è stata inviata poche settimane fa da una persona reclusa nel carcere di Quarto d’Asti e che ci ha chiesto di pubblicarla. Pensiamo che la possibilità di fare arrivare a tuttx le parole e i pensieri di una persona reclusa sia uno dei tanti gesti per rompere l’isolamento che lo stato costruisce attorno alle persone recluse. La lettera completa la potete leggere nella sua interezza qui sotto.  

Con le sue parole X (non pubblichiamo il nome per questioni di sicurezza) ci comunica la rabbia e lo stupore verso la neo eletta garante dei detenuti Stefania Sterpetto, una fascista della cricca di Fdi, che nelle sue pagine social inneggia al Duce e augurava la morte al detenuto Battisti al tempo in sciopero della fame. Di fatto dopo vari battibecchi tra chi gode a veder torturare i detenuti e chi al carcere vorrebbe dare una bella pitturata alle sbarre per renderle più belle e democratiche, la neo eletta decide di fare un passo indietro e lasciare l’incarico ad altrx. Sarebbe stato interessante sapere quale poteva essere l’accoglienza dei reclusi di questo personaggio alla prima visita, dopo le affermazioni e i pensieri pubblicati sulla sua bacheca facebook.  

Naturalmente la pace e la tranquillità sono fondamentali per far sì che la macchina violenta del sistema detentivo continui senza intoppi e senza  

polveroni mediatici. Ci teniamo a ribadire che indipendentemente da chi ricoprirà quel ruolo la figura del garante dei detenuti collabora con l’istituzione carceraria e che si limita spesso ad evidenziare le criticità del carcere ben conosciute da chiunque (sovraffollamento, qualità del cibo, fatiscenza delle strutture ecc.) senza mai pretendere una soluzione ma semplicemente come forma di lamentela. La storia infatti ci insegna che tutti i piccoli spazi di libertà e tutte le conquiste vertenziali all’interno delle galere sono state ottenute esclusivamente grazie alla lotta delle persone recluse. 

Con poche parole X mette a nudo tutta l’ipocrisia delle istituzioni durante le festività del 25 aprile che si riempiono la bocca della parola libertà tralasciando completamente le pratiche di tortura che questa democrazia attua nelle carceri e, ci teniamo ad aggiungere, nei CPR. 

Ci uniamo alla rabbia di X e di tutti i detenuti del carcere di Quarto D’Asti che si trovano ancora in regime di custodia chiusa che comporta stare chiusi in una cella di 9 mq dalle 16 alle 20 ore al giorno. 

Non può esistere nessuna libertà finché esistono galere e Cpr.

Continuiamo a lottare contro ogni prigione e contro la società che ne ha bisogno, rifiutando le logiche di criminalizzazione e di profitto sulla pelle delle persone.

Complici e solidali con chi si ribella allo stato e alle sue prigioni! 


27/4/25 Asti

Ciao **** come state? spero tutti bene? Finalmente ho ricevuto la vostra lettera, come purtroppo già sai nulla è cambiato, anzi andiamo sempre peggio. L’hai saputa l’ennesima cattiveria che ci ha fatto la garante dei detenuti di Asti, che ha pubblicato sui social che tutti i detenuti di Asti devono morire, e meno male che ci doveva tutelare, questo è l’ennesimo schiaffo morale dello stato italiano.

Lo stato ha avuto il coraggio di parlare alla festa della liberazione contro i razzisti di Auschwitz, a noi ci trattano peggio degli ebrei da Auschwitz. Si devono solo vergognare di parlare dei diritti della liberazione, quando lo stato stesso ci nega tutti i diritti, e si devono vergognare a dire che l’italia fa parte della comunità europea. Nono rendendosi conto della dittatura che c’è nelle carceri italiane (Mattarella è come Hitler e la Meloni come Mussolini).

Vedete in che mani siamo, che dio ci salvi da questi tiranni. Grazie a ciò la direttrice e il comandante hanno preso la palla al balzo, così negandoci i nostri diritti.

Salutami tutti i ragazzi da parte mia, spero che potete pubblicare anche questa lettera per fare capire alle persone esterne cosa succede nel carcere di Asti e di tutta Italia,

Ciao a molto presto.