Lo scorso maggio nel pieno della pandemia ci stavamo interrogando su cosa avremmo potuto fare per aiutare chi era più vulnerabile, così è nata come iniziativa solidale la nostra spesa sospesa. Ormai è da quasi un anno che la spesa Sospesa della Miccia è attiva, e il lockdown non è ancora finito.
Abbiamo sperimentato diversi modi di portare avanti l’iniziativa: ad ora la stiamo lasciando fuori dalla sede per due giorni alla settimana – il mercoledì e il venerdì, dalle 9-10 del mattino fino al tardo pomeriggio. Abbiamo notato che l’iniziativa è di aiuto perchè molte persone prendono generi alimentari e di igiene dalla spesa, e tante lasciano qualcosa in cambio o portano approvvigionamenti: pasta, riso, cibo in scatola, olio, caffè, sapone, giochi e fumetti per bambinɜ…
Sono piccole cose che diamo per scontate ma che non lo sono altrettanto per troppe persone, invisibili a chi ha il privilegio di un lavoro o di un documento.
La vita si fa sempre più dura per chi ha perso il lavoro o per chi riusciva a mettere insieme il pranzo con la cena facendo lavoretti in nero, e da qualche settimana non c’è più molto: alcuni giorni la ritiriamo completamente vuota. Spesso, individualmente, diamo un contributo; tuttavia intendiamo questa esperienza non come un’elemosina da parte nostra – concetto che ci è del tutto estraneo – ma come un piccolo seme che possa germogliare portando alla condivisione di pratiche solidali tra persone anche sconosciute. Possiamo dire che il messaggio è passato perchè sono molti i contributi che notiamo, così come il senso di reciprocità di chi prende qualcosa di cui ha bisogno lasciando qualcos’altro in cambio, piccoli gesti che dimostrano molto. Per questo non riempiamo la spesa continuamente.
Tutti i mercoledì e venerdì la spesa sarà come sempre fuori dallo spazio della Miccia, come un piccolo approdo per chi cerca qualcosa o per chi ha qualcosa da dare. Il motto che accompagna la spesa è: se puoi metti, se non puoi prendi. Aggiungiamo: se ti va, replica l’iniziativa, crea altri punti di condivisione, non delegare – neanche a noi – quello che potresti fare con le tue mani.