BOSCHETTO AUTOGESTITO

Venerdì 3 giugno aperitivo al boschetto dj set + jam session

La prima delle tre iniziative che si terranno al boschetto dei partigiani nel mese di giugno organizzate dall’assemblea del boschetto tenutasi il 20 maggio scorso.

DJ SET + JAM SESSION

porta ciò che vuoi suonare!

CIBO VEGAN E BEVANDE

portati piatto e bicchiere!

ZANZARE COPIOSE – occhio!

questo spazio è sicuro nella misura in cui ce ne prendiamo cura: se noti o subisci situazioni sgradevoli, molestie o altra merda attira l’attenzione, vieni al bar, non sei solx e possiamo gestire insieme la situazione

NO FASCX – BULLX – OMOFOBX – RAZZISTX

Prima Assemblea Autogestione Boschetto

Venerdì 20 maggio come Laboratorio autogestito la Miccia abbiamo indetto un’assemblea aperta al Boschetto.

L’appuntamento voleva essere un tentativo di dare continuità a un percorso di lotta iniziato da qualche anno e culminato il 25 aprile con il corteo antimilitarista che ha rumorosamente attraversato le strade di Asti. Quell’evento si era concluso proprio in questo parco cittadino: negli anni trascurato dalle varie amministrazioni comunali e recentemente oggetto di tentativi securitari (proposte di ronde, chiusure notturne e telecamere), nonché di passeggiate elettorali varie.

La risposta al nostro appello è stata ottima e un buon numero di persone ha partecipato proponendo molte iniziative che stiamo progettando tutt* insieme e che si svolgeranno durante l’estate. Si è proposto di riproporre queste assemblee a cadenza mensile e di creare – attraverso gli eventi benefit che saranno proposti – una cassa solidale per continuare a far vivere il parco.

Perché questa è la nostra convinzione: che le strade sicure le facciano le persone che le attraversano, che i luoghi si possano sottrarre all’abbandono solo se ci si lavora insieme, dal basso, in modo orizzontale, condiviso e responsabile. A breve seguirà locandina con gli eventi che si svolgeranno a partire da giugno.

Per il momento un grazie a tutte le persone che hanno voluto condividere con noi la loro voglia di lottare per un Boschetto libero e autogestito! A presto!

Sui fatti di Rimini all’adunata degli Alpini

Durante la 93ª adunata degli alpini che si è svolta a Rimini e San Marino tra il 5 e l’8 maggio si sono verificati decine e decine di casi di molestie verbali e fisiche contro donne. Oggetto di queste aggressioni sono state lavoratrici, passanti, residenti, turiste che hanno avuto la sfortuna di incrociare sul loro percorso l’adunata militarista. Le segnalazioni che Non Una Di Meno sta raccogliendo sono inequivocabili e non sono certo una novità: dopo ogni adunata degli alpini le testimonianze arrivano a centinaia.
Le istituzioni si affrettano come sempre ad una compatta levata di scudi in difesa del buon nome del corpo degli alpini. “È solo goliardia, i valori degli alpini sono ben altri, è colpa delle mele marce… fino al virtuosismo di arrampicata sugli specchi che incolpa gli “infiltrati” che dotatisi abusivamente di cappello con la piuma si sarebbero approfittati della situazione. 
Una giustificazione che – pur nel ridicolo – palesa esattamente uno dei problemi: le adunate degli alpini sono il contesto perfetto in cui i valori del patriarcato sono talmente forti ed accettati che anche i semplici simpatizzanti si sentono legittimati e al sicuro ad agire con violenza nei confronti delle donne.
Basterebbe avere il coraggio di chiedersi il perchè. La cultura patriarcale della forza fisica, della violenza, della supremazia dell’uomo etero e cis è la base fondante di ogni corpo militare. Ogni contesto militare poggia le fondamenta su valori culturali intrisi di machismo, esibizione muscolare ed esaltazione della violenza. Valori che si palesano massimamente negli scenari di guerra come espressione estrema del patriarcato: basti pensare allo stupro come arma universale di terrore e conquista nei territori di guerra, un’arma per nulla casuale e mai ignorata nell’arsenale bellico di ogni esercito.
Ma c’è di più, perchè gli alpini non sono solo un corpo militare attivo negli scenari di guerra al servizio dello stato italiano. Agli alpini è riservato nell’immaginario comune anche un ruolo civile e sociale di soccorritori, aiuto durante le grandi emergenze come terremoti o alluvioni e, grazie al capillare associazionismo che riempie città e paesi, anche di animatori di feste e sagre. Un ruolo ancora una volta estremamente caratterizzato in modo patriarcale e paternalista. Come se non bastasse sono coinvolti anche nella gestione della sicurezza pubblica nelle città, come per l’operazione orwellianamente chiamata Strade Sicure (e chiedetelo alle donne quanto sono sicure le strade piene di alpini).
Come donne, individualità non conformi e uomini impegnatx nella lotta transfemminista vediamo molto chiaramente queste connessioni. Le adunate degli alpini sono la celebrazione in contesto civile di un corpo armato dell’esercito, un raduno di persone che innneggiano – più o meno consapevolmente – a professionisti della guerra. Persone a cui tutto è concesso e perdonato perchè attorno al cappello con la piuma è stato propagandato nel tempo un mito di bonarietà che li dipinge come militari sì, ma quelli buoni, patriottici, persino associati, da una certa sinistra, alla figura dei partigiani. 
Vediamo chiaramente come gli alpini non si discostino di un millimetro da questo modello, anzi di come lo rivestano di un velo di folklore che lo rende ancora più pericoloso in quanto socialmente più accettabile. Adunata dopo adunata ce ne danno prova creando un contesto di costante e ripetuta minaccia alle donne, militarizzando le città e rendendole impossibili da attraversare in sicurezza per tutte le donne e le individualità che si discostano dal ruolo imposto dei generi.
Crediamo fortemente che le lotte transfemministe e antimilitariste non possano essere separate, e anzi si debbano rafforzare a vicenda attraverso la critica, l’analisi, la partecipazione collettiva e la costruzione dal basso di una resistenza. Vogliamo resistere al patriarcato e alla retorica militarista che si sta rafforzando giorno dopo giorno.  
Qui ad Asti poco più di un mese fa si è celebrato il centenario della sezione astigiana, tre giorni in cui le penne nere hanno invaso il centro cittadino installando pure una cittadella militare. In quell’occasione non siamo rimast* in silenzio, siamo sces* in piazza, abbiamo contestato la presenza militare in città e le loro celebrazioni guerrafondaie! I fatti di Rimini ci spingono ancora di più ad opporci con tutte le nostre forze alla presenza militare nelle nostre città.
Patriarcato e militarismo sono due elementi inscindibili. Non si può combatterne uno, difendendo l’altro. Non sono mele marce. È la pianta che è da abbattere.

BOSCO DEI PARTIGIANI – APERITIVO E ASSEMBLEA PUBBLICA

Il corteo del 25 aprile di quest’anno è terminato al bosco dei partigiani. La scelta non è stata casuale. Il boschetto da diversi anni è un vero e proprio laboratorio di sperimentazione e gestione dal basso di questo pezzo di città.

Numerosi eventi e iniziative, portate avanti da diverse realtà, hanno dimostrato come la messa in sicurezza di un luogo dipenda dalla capacità delle persone di attraversarlo, con la propria creatività, la propria voglia di mettersi in gioco e di lottare. A nulla serve l’introduzione di telecamere o di ronde di polizia se un posto non è vissuto quotidiamente da una collettività che se ne prende cura responsabilmente e dal basso.

In questa ottica resistere alle paranoie securitarie, respingere le passeggiate elettorali di chi si ricorda dei problemi della città ogni cinque anni, diventa un’esigenza vitale, per aprire spazi dove poter fin da subito sperimentare logiche diverse da quelle del consumismo, della delega, del bieco e feroce egoismo personale.

Per far sì che l’autogestione e la cura del boschetto continui invitiamo tutte le individualità e le realtà interessate alle sorti di questo luogo per un aperitivo + assemblea, per immaginare e progettare insieme le prossime iniziative.

VENERDÌ 20/5 H19:00

Bosco dei partigiani (anfiteatro)

ASSEMBLEA + APERITIVO

Incontriamoci

Organizziamoci

Per un boschetto dei partigiani libero e autogestito!