RACCOLTA SOLIDALE

Il 21 giugno un gruppo di attivistə no border ha nuovamente occupato uno spazio abbandonato sul confine, trasformandolo in un rifugio autogestito, in solidarietà con quanti ogni giorno mettono a repentaglio la propria vita per attraversare una frontiera razzista e assassina. Una frontiera che non significa nulla per i turistə che indisturbati la attraversano comodamente ma che, quest’anno, nel solo mese di gennaio ha già ucciso due persone: Fatallah Bellhaf e Ullah Rezwan.

Il rifugio si trova a Cesana e moltissime persone vi sono transitate in questi mesi, trovando un luogo reso accogliente dal supportato di quantə lo hanno vissuto o supportato da lontano. Anche qui da Asti possiamo fare qualcosa. Gli occupanti hanno stilato un elenco di beni di cui c’è stretto bisogno. Nelle prossime settimane, fino al 9 ottobre, organizzeremo una serie di punti di raccolta in città e porteremo poi il tutto direttamente al rifugio. Di seguito l’elenco di quanto richiesto e i luoghi dove poter lasciare il materiale:

– telefoni usati
– power banks
– zaini
– scarpe da montagna (38-44)
– scarpe da ginnastica
– occhiali da sole
– cappellini
– bastoni da trekking
– pantaloni da trekking
– maglie termiche
– vestiario da montagna
– cuscini
– materassini
– sacchi a pelo/ coperte
– tappeti
– colori (pittura, matite, pennarelli, pastelli)
– corde in polipropilene
– farmaci da banco e da primo soccorso: tachipirina, aspirina, cerotti, disinfettante…
– cibo: olio, scatolame (pomodoro, legumi), spezie, barrette energetiche
Se non possiedi nulla di quanto sopra o non sai bene cosa comprare, puoi lasciare un contributo economico. Ci occuperemo noi di andare a comprare, con i soldi raccolti, quanto necessario.

PUNTI DI RACCOLTA AD ASTI:
– Spazio Sciallo , Parco Monte Rainero, Corso Milano (da giovedì a domenica orario 18-00).
– Diavolo Rosso , Piazza San Martino (da mercoledì a domenica orario 20-02).
– Laboratorio Autogestito La Miccia, Via Toti, 5 (mercoledì sera dalle 21 alle 23).

L’ultimo giorno di raccolta sarà domenica 9 ottobre al bosco dei partigiani ad ESPLOSIONI22: Ogni tempesta comincia con una singola goccia.
#solidarietà #nobordersnonations

Ci risiamo! Sui fatti di Bologna

Si ripete un copione già noto: sette anarchicx arrestati, altrx cinque con obbligo di dimora. Questa volta a Bologna, facendo tanto rumore. Le accuse sono pesanti: associazione con finalità di terrorismo e di eversione dello Stato democratico. Capi di imputazione per i quali si rischiano fino a 10 anni di reclusione. L’accusa più grave riguarderebbe il danneggiamento di alcuni ripetitori. Un gesto poco più che simbolico che non ha visto coinvolta nessuna persona fisica. 
 
Vengono contestati poi altri reati minori, tra i quali i più significativi sarebbero la produzione e la diffusione di materiale propagandistico, in solidarietà con i detenuti e contro i CPR, su siti e social network: veri e propri “reati d’opinione” che appaiono quanto mai distanti dagli atti di reale terrorismo che ben conosciamo. L’azione, per ammissione della stessa procura, ha una forte valenza preventivascongiurare il diffondersi di campagne di lotta anti-stato” in questo momento di emergenza. Per un approfondimento sulle accuse e sui fatti contestati rimandiamo all’articolo e all’intervista pubblicate dalla bolognese Radio Fujiko: https://www.radiocittafujiko.it/bologna-le-pesanti-e-gia-viste-accuse-di-terrorismo-agli-anarchici/
 
Appare palese il tentativo di criminalizzare ancora una volta il dissenso e la solidarietà di chi lotta contro le istituzioni statali, artefici in sommo grado di violenza e soprusi di ogni genere. Questa emergenza sanitaria ha svelato le evidenti responsabilità dei governi per il vergognoso smantellamento della sanità pubblica, per le sempre più profonde diseguaglianze sociali e per l’incondizionato servilismo verso un sistema economico capitalista e distruttivo che ha materialmente creato le condizioni di diffusione del virus. Dunque, proprio in questa emergenza, è considerata ancora più pericolosa ogni forma di dissenso – che sia manifestato fisicamente in strada o anche solo a parole. 
 
Il tempismo di questi arresti non è per nulla casuale e getta una luce inquietante su tutta la vicenda. Se oggi la repressionsi abbatte suglx anarchicx, non è irragionevole pensare che in un futuro non lontano, con il peggioramento delle condizioni economiche e il riacutizzarsi del malessere sociale, tali misure pesantissime finiscano per colpire anche chi anarchicx non è, non appena farà un passo fuori dal limite di ciò che è consentito fare, dire e pensare nei confronti di chi accentra nelle proprie mani potere e ricchezza. 
 
Questi fatti ci chiamano tuttx a prendere una posizione netta in merito, e la nostra non può che essere di solidarietà verso tuttx lx compagnx colpite da questa infame manovra, e verso chiunque decida di opporsi a questa violenza istituzionale. Consci che un domani queste stesse parole potrebbero essere considerate fuorilegge, continuiamo a lottare perchè non è questo l’unico mondo possibile, e di certo nemmeno il migliore.
 
Per la libertà e per la fine di ogni sfruttamento, insieme a chi resiste e lotta!
 
L.A MICCIA