QUESTO NON È AMORE

Giovedì 9 giugno @ Alba, Piazza Elvio Pertinace H 19

Insieme a Non Una Di Meno Alba chiacchieriamo con Sted, autrice di Questo non è amore, fumetto autoprodotto e autobiografico.

Nel libro Sted ripercorre la relazione col suo ex ragazzo, un ragazzo ‘normale’, un ragazzo violento, senza fare sconti neanche a se stessa e mostrando le varie facce della violenza di genere: psicologica e fisica, primaria e secondaria. Nessun ‘raptus’, nessun ‘gigante buono’, niente ‘gelosia accecante’ o ‘troppo amore’, bensì la facilità con cui si può cadere in una relazione violenta, perchè un violento non gira col marchio: “Violento” in fronte, e dall’altra parte l’enorme difficoltà ad uscirne, in una società dove nessuno è disposto ad ascoltare la vittima e schierarsi dalla sua parte, generando un loop infinito di violenza, angoscia e colpevolizzazione della vittima; una società che sceglie deliberatamente di ignorare, finanche giustificare, il ‘bravo ragazzo’ che saluta sempre e che, al contempo, ritiene di poter decidere come e se una donna debba vivere: questo ci mostra Sted, col suo tratto graffiante, evidenziando, tavola dopo tavola, come e perché la violenza di genere ci riguardi davvero tutte e tutti e che chi resta indifferente è inevitabilmente parte del problema. Questo libro ti impone di fare i conti con la tua fetta di responsabilità, iniziando col non voltarti (più) dall’altra parte.

Millennium bug – Una storia corale di Indymedia Italia

Sabato 18 Dicembre ore 18 @ Diavolo Rosso, Piazza San Martino 4 Asti

Presentazione del libro Millenniun Bug – Una storia corale di Indymedia Italia.

Ne parleremo assieme a uno dei curatori del libro edito da Alegre edizioni.

«Don’t hate the media, become the media». Con questo slogan nacque Indymedia – nel novembre del 1999 a Seattle – in occasione della mobilitazione contro il Wto che fu fondamentale per la diffusione del movimento No Global. Un sito per raccontare le proteste, che in quei giorni collezionò più di un milione di visitatori, numero incredibile per l’epoca e impressionante ancora oggi.
La grande forza di Indymedia fu l’open publishing: permettere a chiunque di pubblicare testi, immagini e video in uno spazio del sito chiamato Newswire. Fu una rivoluzione nel mondo della comunicazione, in anni in cui i computer e la rete non erano ancora diffusi ovunque, non c’erano gli smartphone, non esistevano i social network, e i grandi giornali avevano appena iniziato a mettere on line i propri siti statici.
Il tanto temuto Millennium bug a cavallo del secolo fu proprio quel movimento. Nell’arco di un paio d’anni Indymedia divenne un fenomeno globale, cambiando la percezione della rete come ormai riconosciuto anche a livello accademico. Stravolse la gerarchia delle fonti di informazione, con un progetto no profit basato sull’autogestione che anticipò molti degli strumenti nati successivamente.
Fu chiaro durante il G8 di Genova, quando le strade si riempirono di attivisti con telecamere, macchine fotografiche, e storie da raccontare. Quello strumento di diffusione aperto tolse dalle mani dei media mainstream la narrazione di quei giorni, rivelandosi poi decisivo anche in sede processuale.
In modo corale, con interventi in prima persona di alcune e alcuni degli attivisti che parteciparono al progetto, questo libro narra una possibile storia del nodo italiano di Indymedia.
Alcuni la considerano un’occasione persa, altri sono convinti di esser stati travolti dalle piattaforme proprietarie del web 2.0 di cui oggi vediamo gli effetti nefasti, altri ancora che quello strumento non potesse funzionare dopo la fine del movimento in cui era nato. Ma senza dubbio si tratta del più importante progetto di comunicazione autogestita della storia dei movimenti sociali.

Adesso Become the media è diventato un tema sussunto e ribaltato. Eppure quello slogan fu davvero la nostra svolta, come disse Jello Biafra dal palco al Green Party americano, nel 1999. Perché fino a quel momento i media erano associati al potere, al capitalismo. Mentre con Indymedia, per la prima volta, l’accesso alla comunicazione veniva dal basso. In questo senso Indy è stata precursore di ogni forma di citizen journalism e dei social network.

Genova 2001-2021 La memoria è un ingranaggio collettivo

GENOVA 2001-2021 LA MEMORIA È UN INGRANAGGIO COLLETTIVO

Domenica 12/12/2021
Diavolo Rosso (piazza san Martino At)

Dalle 16:00
Presentazione del fumetto
“NESSUN RIMORSO” con Lorena Canottiere e Marco Cazzato.

37 autori hanno contribuito a questo fumetto con pensieri, ricordi e prospettive sulle giornate di Genova 2001 e su tutto quello che ne è seguito.

A seguire proiezione del documentario
IN CAMPO NEMICO,
Storia di SUPPORTO LEGALE. [Italia 2021, regia di Fabio Bianchini] + Dibattito con attivista di SUPPORTO LEGALE.

A distanza di 3 anni dai giorni del G8 di Genova Indymedia, network di informazione indipendente internazionale, riceve una drammatica richiesta di aiuto: 25 manifestanti sono accusati di devastazione e saccheggio e rischiano molti anni di carcere.
Nasce così SupportoLegale che in poche settimane diventerà uno dei principali attori nella complicata storia dei processi relativi al G8. Saldamente ancorato all’idea che tutti gli imputati andassero ugualmente difesi senza fare distinguo sulle pratiche portate in piazza, il collettivo segue i processi fornendo un lavoro minuzioso sulle centinaia di ore di materiale audio e video portati in aula dalla procura, racconta in modo preciso e continuativo tutto quello che accade nei processi e per anni raccoglie fondi per sostenere il lavoro processuale prima e le persone in carcere poi. È una storia di reazione, di determinazione e di responsabilità collettiva, di persone che di fronte ad un meccanismo repressivo abnorme invece che fare un passo indietro decidono di dare battaglia “in campo nemico”.