Siamo a dicembre. Sono passati 8 mesi dall’inizio della pandemia. Che cosa è stato fatto per porre rimedio alle scelte criminali dei governi degli ultimi 30 anni?
In 10 anni sono stati tagliati 43.000 posti di lavoro nella sanità. In italia i posti letto sono calati del 30% tra il 2000 e il 2017. Stando all’ultima classifica stilata da ItaliaOggi e Università la Sapienza, Asti si trova al 103° posto su 107 città italiane per quel che riguarda il parametro della Salute: un risultato disastroso in un quadro nazionale già di per sè molto preoccupante.
Con la scusa dello “spreco di risorse” si sono chiusi i piccoli ospedali sparsi sul territorio che in piena pandemia sarebbero serviti come filtri per le strutture ospedaliere più grandi. Esemplare in questo senso il caso dei “vecchi” ospedali di Alba e Bra, smantellati in favore della nuova unica struttura di Verduno. Un enorme affare per i privati e la curia, un grave danno alla salute dei cittadini che si vedono privati in questo modo di due importantissimi presidi sanitari territoriali.
A tali scelte locali si aggiungono le decisioni nazionali in materia di spesa pubblica. Il governo in questo periodo d’emergenza invece di stanziare i fondi necessari per un’assunzione significativa di medici, infermieri, assistenti sanitari, per aprire nuovi reparti per la prevenzione e la cura del territorio, ha continuato a investire grandissime quantità di denaro in spese militari. Nel 2020 sono stati stanziati circa 26,3 miliardi nell’ambito della Difesa, un miliardo in più rispetto al 2019. A tali cifre si aggiungeranno gli stanziamenti provenienti dal Recovery Fund: dei 209 miliardi destinati all’Italia ben 30 miliardi andranno nell’acquisto di applicazioni militari, caccia bombardieri, elicotteri e altri strumenti di morte.
E per non farci mancare niente ecco che nel pacchetto di aiuti europei salta fuori anche la linea TAV Torino-Lione: un’opera inutile, costosissima, dannosa per l’ambiente e per la salute,fortemente contrastata dalla popolazione residente. L’ultimo tentativo, in ordine temporale, di far confluire soldi nelle tasche di Confindustria, che da tempo fa pressioni per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali inutili.
A tale riguardo il confronto con altri paesi europei è impietoso. Solo 9 miliardi in Italia sono destinati alla sanità, contro i 35 miliardi della Germania, mentre sempre nel nostro Paese ben 27 miliardi sono destinati alle infrastrutture.
Ecco come spenderemo gli aiuti che dovrebbero servire per la sanità, la scuola e i trasporti pubblici davvero utili.
Ecco qual è l’agenda dei governi: tagli alla sanità, investimenti nell’industria bellica e palate di soldi in grandi opere inutili. La nostra salute per questi criminali non conta nulla.
Di fronte a tutto questo cambiare rotta è più che mai urgente. Non per tornare alla normalità di prima ma per un mondo radicalmente diverso dove al centro stiano le vite delle persone e non le merci, gli interessi di tutt* e non di poch*. Cambiare le cose è possibile ma solo partendo dal basso, solo attraverso l’azione diretta, il mutuo appoggio e la solidarietà.
Non deleghiamo le nostre lotte all’ennesimo politico di turno, agiamo in prima persona! Auto-organizziamoci! Per un mondo dove la salute non sia un privilegio ma un bene di tutt*. Per una società senza più guerre nè eserciti! La possibilità che “vada tutto bene” dipende da noi.
*Volantinaggio e info-point Asti 19 Dicembre 2020*